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Lettera a Flavio Briatore

Caro Flavio Briatore, ti scrive un napoletano che ha stima di te e che riconosce, senza mezzi termini, le tue grandi doti da imprenditore a cui tanti dovrebbero ispirarsi.

Premesso questo, non trovi che questa polemica lanciata sulla pizza, da scaltro uomo di marketing quale sei, sia un po’ banale?

In fondo, proprio tu, non hai bisogno di questo tipo di pubblicità.
Ah dici che la pubblicità non è mai abbastanza? E anche questo è vero…
Ma io ti propongo, invece di fare polemiche, perché, da uomo che porta il Made in Italy nel mondo, oltre alla pizza “biscotto”, non porti in giro anche una pizza napoletana al 70% di idratazione, leggerissima da digerire, ma allo stesso tempo unica al mondo?
I prezzi di acquisto da te dichiarati nel video pubblicato sui tuoi canali social, sono prezzi al dettaglio e mi fanno davvero sorridere.
Se fossero veri, ti invito a controllare meglio il tuo buyer acquisti.
Pagare un “Granbiscotto” a €35 il kg, oppure uno “Joselito” ad oltre 2mila euro è un assurdità per un locale come il tuo. Questi sono prezzi da dettaglio per un comune consumatore, ma non certo per un imprenditore che ha tante attività nel mondo.
Non so onestamente chi sono i tuoi haters e condivido il tuo sgomento verso tanta cattiveria, ma di certo, invece di concentrarti su di loro, ti invito ad usare la tua popolarità e i tuoi locali per rendere più famose nel mondo eccellenze del nostro territorio italiano, stupende, uniche e scoprendo, come facesti in quel programma televisivo, i nuovi manager e talenti del futuro!
Credimi, al Sud c’è tanta gente che vuole lavorare e ha delle idee geniali!
Ma chi ha questa propensione, in un paese come il nostro, sta in silenzio e non dorme la notte per trovare come finanziare il giorno dopo le proprie idee.
Per questo motivo, poi, in TV escono fuori solo quelli che non vogliono lavorare, che risultano opportunisti e nulla facenti alimentando, ahimè, quella idea FALSA del sud che dorme.
In questa lettera aperta, scritta con il sorriso e l’ammirazione verso un indubbio e grande imprenditore come te, vorrei, senza ulteriori polemiche sterili, aprire un confronto.
Sono certo che conosci benissimo le differenze che sto per evidenziare, ma a scanso di equivoci, pongo chiarezza proprio sull’argomento rispetto al quale tu non riesci a darti spiegazione: i costi.
Partiamo dal presupposto che non si può paragonare una osteria romana a un ristorante stellato e questo per tutti gli aspetti imprenditoriali derivanti, è bene precisare che la pizzeria napoletana classica è come una osteria romana ed offre, ovviamente, un tipo di ristorazione per lo più popolare, salvo nuovi format imprenditoriali, super inflazionato in una città che l’ha resa, di fatto, famosa nel mondo.
Per la regola della domanda e dell’offerta, una pizza margherita a Napoli, avrà sempre il prezzo più basso d’Italia.
Anche andare a Catania e mangiare un arancino, che contiene un kilo di riso farcito con ottimi ingredienti, al costo cui oggi lo vendono i siciliani è un fatto strano, ma a Catania, l’arancino è il pasto del popolo, proprio come la margherita a Napoli.
Flavio, vogliamo parlare dei costi? Bene. Non conosco ovviamente i tuoi costi di struttura, ma un locale come il tuo, al centro di Roma, immagino, avrà fitti a due cifre e probabilmente superiore ai ventimila euro al mese. Comprendo benissimo e sottoscrivo che non puoi vendere una margherita a meno di €12!
Buona parte delle pizzerie nella provincia di Napoli, invece, paga fitti probabilmente un decimo di quello che paghi tu, spesso sono a conduzione familiare e lavorano magari più con l’asporto che con il servizio ai tavoli. Guarda caso i locali in centro, non offrono solo la pizza (e già lì la margherita la trovi oggi a €6), ma come te hanno un menù più articolato, che aiuta il margine aziendale con costi di struttura più sostenuti.
Già per questi motivi, hai la risposta pratica, ossia che, a parità di scelta di materie prime di qualità, noi siamo più competitivi, pur pagando le tasse e i fitti.
Poi, diciamoci la verità, una pizza con Patanegra Joselito a €65 la inserisci in menù per i turisti perché sei Flavio Briatore, ma non di certo per il cliente italiano. Io lo Joselito, sulla pizza, onestamente lo vedo uno spreco. Lo mangio volentieri, ma al piatto!
Fammi sapere quando sei a Roma che ti vengo a trovare!
Salvatore Russo

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